L'impiego degli antidepressivi riduce il rischio di prima ospedalizzazione per infarto miocardico tra i pazienti con storia di malattia cardiovascolare


Diversi studi clinici hanno mostrato un aumento del rischio di infarto miocardico tra i pazienti depressi.

I farmaci SSRI ( inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ) sembrano non esercitare gli effetti indesiderati aritmici degli antidepressivi triciclici.
Inolte sono ritenuti inibire l'aggregazione piastrinica.

Uno studio, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia Clinica del Aarhus University Hospital, ha esaminato se l'impiego di differenti classi di antidepressivi fosse associato ad un più basso rischio di prima ospedalizzazione per infarto miocardico.

Sono stati identificati 8887 casi di prima ospedalizzazione per infarto miocardico, consultando i dati del North Intland Country in Danimarca.

I Ricercatori hanno osservato nei pazienti con una storia di malattia cardiovascolare, una più bassa incidenza di infarto miocardico tra coloro che hanno fatto uso di antidepressivi SSRI ( OR = 0,85 ), di inibitori non-selettivi del riassorbimento della serotonina ( OR = 0,83 ) e di altri antidepressivi ( OR = 0,55 ).

Le conclusioni di questo studio indicano che l'impiego di farmaci antidepressivi può essere associato ad un minor rischio di prima ospedalizzazione per infarto miocardico tra le persone con una storia di malattia cardiovascolare.

Rimane incerta l'esistenza di differenze tra le diverse classi di antidepressivi.( Xagena_2004 )

Monster TBM et al, Am J Med 2004; 117: 732-737



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XagenaFarmaci_2004