Trattamento della depressione resistente agli SSRI negli adolescenti: predittori di eventi suicidari
L’obiettivo di uno studio multicentrico è stato quello di identificare i predittori di eventi avversi auto-indotti in adolescenti depressi e resistenti alla terapia durante le prime 12 settimane di trattamento.
In tutto, 334 adolescenti affetti da depressione, che non avevano risposto a un precedente studio con un antidepressivo SSRI ( inibitore selettivo del riassorbimento della serotonina ) sono stati randomizzati a ricevere un altro SSRI o Venlafaxina ( Efexor ), con o senza terapia cognitivo-comportamentale.
Gli eventi lesivi auto-indotti, ad esempio danni auto-inflitti suicidari o non-suicidari, sono stati valutati con report spontanei per i primi 181 partecipanti e con valutazioni settimanali sistematiche per i rimanenti 153.
Con il monitoraggio sistematico sono stati individuati tassi superiori di danni auto-inflitti suicidari ( 20.8% versus 8.8% ) e non-suicidari ( 17.6% vs 2.2% ), ma non di eventi avversi gravi ( 8.4% vs 7.3% ).
Il tempo medio prima di un evento suicidario è stato di 3 settimane, ed è risultato predetto da forti intenzioni suicidari al basale, conflitti familiari, uso di droghe e alcol.
Il tempo mediano per i danni auto-inflitti non-suicidari è stato di 2 settimane, e una precedente storia di danni di questo tipo è risultato essere fattore predittivo.
Dal momento che non si rilevavano particolari effetti del trattamento, la Venlafaxina è stata associata a un più alto tasso di eventi avversi auto-inflitti nei pazienti con idee suicidarie più accentuate.
L’uso aggiuntivo di benzodiazepine, seppur in un numero ridotto di partecipanti ( n=10 ), è risultato associato a tassi più elevati di eventi avversi auto-inflitti sia suicidari, sia non-suicidari.
In conclusione, dal momento che i predittori di eventi suicidari sono anche in grado di predire una scarsa risposta al trattamento, e molti di questi eventi si manifestano precocemente durante il trattamento, lo studio ha evidenziato che migliorare la velocità di risposta alla depressione, in base ai conflitti familiari, idee suicidarie e uso di droghe, potrebbe aiutare a ridurne l’incidenza.
La relazione tra Venlafaxina, benzodiazepine ed eventi avversi auto-indotti richiede ulteriori studi e cautela clinica. ( Xagena_2009 )
Brent DA et al, Am J Psychiatry 2009; 166: 418-426
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